Parco del Ticino, Mo.Mi.T. Green & Blue: al via il monitoraggio delle migrazioni di fauna acquatica e terrestre

Parco del Ticino, Mo.Mi.T. Green & Blue: al via il monitoraggio delle migrazioni di fauna acquatica e terrestre

Da qualche giorno nel Parco del Ticino è stato avviato il progetto Mo.Mi.T. Green&Blue: Monitoraggio delle Migrazioni di fauna acquatica e terrestre, finanziato dal Programma di Ricerca del Centro Nazionale della Biodiversità  “NATIONAL BIODIVERSITY FUTURE CENTER (NBFC)”, con risorse del PNRR.  Il Parco del Ticino è risultato fra i 55 vincitori di questo bando che ha visto partecipare oltre 100 aree protette italiane. Il progetto si concluderà nell’autunno del 2025, durerà infatti 20 mesi.

Mo.Mi.T. Green&Blue  vede il Parco capofila di un partenariato pubblico/privato composto da Fondazione Lombardia per l’Ambiente, la società GRAIA srl e l’Associazione per lo Studio e la Conservazione delle Farfalle IOLAS.

L’iniziativa progettuale è incentrata su un campagna di monitoraggio delle migrazioni di alcuni gruppi faunistici di particolare interesse per il territorio del Parco Lombardo della Valle del Ticino (uccelli, anfibi, pesci d’acqua dolce e lepidotteri) tramite l’uso coordinato di strumentazione tecnologica in affiancamento a metodi tradizionali d’indagine.

Questo progetto si inserisce in una serie di processi di monitoraggio e di studio della fauna già ben avviati e consolidati nel Parco da ben oltre vent’anni. L’Ente, infatti, si è sempre posto come precursore delle politiche territoriali in materia di rete ecologica e ha sviluppato le prime progettualità in questo ambito a livello nazionale.

L’importanza di questo progetto risiede anche nella sua capacità  di interazione e dialogo con diversi attori del territorio, soprattutto delle fasce giovanili – commenta la Presidente Cristina Chiappa –  Saranno infatti tutti coinvolti attraverso processi di formazione – sensibilizzazione. In particolare, mi piace ricordare che saranno realizzati sia un corso di formazione per il riconoscimento delle farfalle che un corso di formazione per il riconoscimento degli Anfibi. Come sosteniamo ormai da tempo, la conoscenza è il primo passo per amare e condividere – e quindi diffondere- la Grande Bellezza delle nostre aree protette e il loro intatto dinamismo. Tra i più importanti per chi, come il Parco del Ticino, celebra nel 2024 i suoi primi 50 anni”

Durante il progetto, fenomeni di migrazione saranno indagati in senso ampio, monitorando non solo gruppi di specie propriamente migratrici che si spostano periodicamente da un’area geografica a un’altra alla ricerca di migliori condizioni ambientali, climatiche o trofiche, ma monitorando anche taxa che compiono spostamenti a breve raggio all’interno dell’Area Protetta per raggiungere aree rifugio, aree di alimentazione o zone di riproduzione.

“Tra le novità – racconta Monica Di Francesco, responsabile del settore Fauna del Parco del Ticino –  è  prevista l’applicazione di tecniche di Biotelemetria e l’innovativa tecnica del DNA ambientale per lo studio di alcune specie della fauna ittica;  per gli uccelli saranno effettuati monitoraggi delle migrazioni diurne e notturne sfruttando anche la tecnica delle registrazioni acustiche, per gli anfibi è prevista  la mappatura dei siti di attraversamento stradale di popolazioni di anfibi in periodo migratorio in tutto il territorio del Parco, nonché il loro monitoraggio; infine, sarà condotto uno studio su lepidotteri diurni e notturni  e un monitoraggio su  Coenonympha oedippus che è tra le specie  più minacciate del Parco”.

La scelta di monitorare le “migrazioni” di alcuni gruppi faunistici è particolarmente incisiva per un’area protetta che si connota principalmente come “corridoio ecologico” e il progetto diventa ancor più prestigioso proprio perché sarà realizzato in occasione del cinquantenario del Parco.

Graziano Masperi

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