Magenta: presentati gli eventi della 165° Battaglia
Si comincia a respirare aria di Battaglia a Magenta. Quella che si è rivelata cruciale per l’indipendenza del nostro paese e che si consumò il 4 giugno del 1859. Questa mattina gli eventi ad essa legati sono stati presentati dal Sindaco Luca Del Gobbo e dal presidente della Pro loco Pietro Pierrettori. A partire dal 27 maggio chi lo vorrà potrà ritirare, presso gli uffici dell’Urp del comune di Magenta, la bandiera della città, gialla con aquila nera. Molte famiglie l’appenderanno ai balconi, soprattutto nelle zone centrali, ma anche nelle periferie. A testimoniare un evento al quale i magentini sono particolarmente legati. Si comincia il primo giugno con l’allestimento dei campi e dei bivacchi dei gruppi storici al parco Unità d’Italia di Villa Naj Oleari, mentre in piazza Liberazione ci sarà il mercatino della battaglia.
Verso le 17 i gruppi sfileranno per le vie di Magenta e, alle 21, ci sarà il concerto al campo con musiche risorgimentali. Per l’occasione la Pro loco ha coinvolto il liceo musicale Quasimodo e la scuola media Baracca ad indirizzo musicale. Il clou sarà domenica 2 giugno. Il classico corteo partirà da via Milano alle 9.15 con le tre bande cittadine, le autorità civili e militari e le associazioni. Santa Messa davanti all’obelisco Ossario che custodisce i resti di coloro che morirono in Battaglia. Mentre alle 12 verrà inaugurata la mostra 100 anni di Aeronautica. E, nel pomeriggio, rievocazione della battaglia sempre al parco di Villa Naj Oleari. Da più parti ci si chiede per quale motivo un evento di così gran spessore non abbia ancora maturato la stessa importanza del palio di Legnano. «Negli ultimi anni abbiamo fatto un lavoro importante in sinergia con la Pro loco – ha commentato il Sindaco Del Gobbo – E’ un evento che potrebbe avere sviluppi per tutti i mesi dell’anno in collaborazione con le altre realtà. Dobbiamo crederci e continuare a lavorare in questa direzione». Tanto si sta facendo. Passerà al senato una legge sulle rievocazioni storiche. Ma si comincia a rimanere perplessi di fronte all’assenza del ricambio generazionale. Chi ci sarà dopo coloro che tanto hanno dato negli ultimi anni?
A cominciare dalla stessa Pro loco, in prima linea nell’organizzazione. «Mancano le conoscenze di base della nostra storia, soprattutto quella risorgimentale che oggi si studia una sola volta in tutto il ciclo di studi, dalle elementari alle superiori – conclude Pierrettori – manca la voglia di stare insieme che una volta noi avevamo. E questo ci ha permesso di impegnarci nel volontariato, nelle associazioni, in politica. Oggi la mancanza di giovani è evidente».
il primo articolo 🙂