Magenta, Pier Gabriel, 40 anni di Karate: “Per me è tutta la vita, quando entro in palestra mi trasformo”
Il Karate è una disciplina che ti prende anima e corpo. Una volta che cominci ad amarlo non lo lasci più. Pier Gabriel Torrente ha cominciato a praticarlo quando era un bambino. A soli sette anni faceva judo in Germania, dove è nato e viveva con i genitori. E non l’ha mai lasciato perché oggi di anni ne ha 50 e non ha certo intenzione di smettere. Lo incontriamo in palestra dove sta festeggiando con il suo Maestro Antonio Montagna e gli altri atleti, il quarto di secolo di vita della sua società, il Fukai Karate. Persona mite nella vita Torrente quando pratica il karate si trasforma. “Butto fuori in questo modo tutta la rabbia che tengo dentro”, confessa. E’ cintura nera terzo Dan, ha lavorato tanto per raggiungere i risultati che è riuscito ad ottenere. E ne va fiero.
“Quando mi sono trasferito in Italia a Corbetta ho conosciuto diverse persone molto brave con il Karate – ricorda – ma è stato Forges Scauri a trasmettere in me l’amore per questa disciplina. Un uomo che è stato importantissimo per me”. Scauri insegna tutto quello che sa del Karate a Torrente. E lui ci mette del suo perché non può farne più a meno. L’altra sera in palestra ci ha detto: “Se salto tre lezioni di fila non mi sento bene. Comincia a mancarmi come l’aria. Devo entrare in palestra, non riuscirei mai a smettere”. Alla fine diventa qualcosa di più di una passione. Diventa vero e proprio amore. Parte integrante della propria vita. Torrente è bravo, vince anche alcune competizioni. Lo conosciamo (è nella squadra di Naviglioparlante) e se c’è una cosa che apprezziamo in lui è l’autocontrollo che riesce sempre a mantenere, anche nelle situazioni più stressanti. Quell’autocontrollo che solo una disciplina nata in oriente come il Karate può trasmettere.
L’altra sera si è esibito nel Kumitè, strappando applausi ai presenti. Dopo il Maestra Scauri è toccato al Maestro Montagna e oggi Torrente è uno degli atleti del Fukai. “Se la vita non mi ha dato grandi soddisfazioni in palestra divento un altro e mi torna il sorriso – conclude – il Karate per me è una valvola di sfogo. Se un giorno dovessi smettere andrei a pezzi”.