Il rito del faro nella tradizione ambrosiana
Oggi si è celebrato nella chiesa di San Martino il rito del globo incendiato onorando Santa Crescenzia Martire.
Un evento suggestivo ha avuto luogo a Magenta questa mattina 09/06/2024, dove la devozione per la santa protettrice Santa Crescenzia si è manifestata in tutta la sua pienezza. La celebrazione si è aperta con la Santa Messa presso la chiesa di San Martino, dove è stato acceso il faro, simbolo di fede e speranza.
La processione, animata da un folto numero di fedeli, il sindaco Luca del Gobbo affiancato da Don Giuseppe Marinoni il parroco di Magenta e ha attraversato le vie della città, snodandosi come un fiume che ha portato il messaggio di Santa Crescenzia in ogni angolo di Magenta. La destinazione finale era la chiesa di San Martino, dove si è tenuta la funzione solenne dedicata alla santa.
Santa Crescenzia: un legame speciale con Magenta
La venerazione per Santa Crescenzia a Magenta ha radici profonde e risale a diversi secoli fa. La santa è considerata la protettrice dei Magentini, e il suo legame con la comunità è particolarmente sentito. La processione e la messa solenne sono momenti di grande partecipazione e commozione, durante i quali i Magentini rinnovano la loro devozione alla santa e affidano a lei le loro preghiere e speranze.
Magenta: non solo Santa Crescenzia, ma ben cinque santi vegliano sulla città
Sebbene Santa Crescenzia sia la protettrice più venerata di Magenta, la città annovera ben cinque santi a cui sono dedicate diverse chiese:
- San Martino: Patrono della città, la sua chiesa è il fulcro religioso di Magenta.
- San Rocco: La sua chiesa, da cui è partita la processione di Santa Crescenzia, è un luogo di preghiera e devozione.
- San Biagio: La sua chiesa, risalente al XII secolo, conserva un’importante reliquia del santo.
- Santa Crescenzia: Come già ampiamente descritto, la sua figura è legata a doppio filo alla storia e all’identità di Magenta.
- Santa Gianna Beretta Molla: Nata a Magenta, è stata canonizzata nel 2004 e rappresenta un modello di santità per la comunità.
La Storia e i racconti dei cortili
La storia di Santa Crescenzia, la giovane martire venerata come protettrice di Magenta, è ricca di fascino e devozione. Sebbene la sua vicenda sia avvolta da alcuni elementi leggendari, rappresenta un potente simbolo di fede e coraggio. Si narra che Crescenzia visse durante il IV secolo, durante il regno dell’imperatore Diocleziano e le feroci persecuzioni dei cristiani. Era una giovane donna di nobile famiglia, probabilmente siciliana, che aveva consacrato la sua vita alla fede cristiana. Secondo la tradizione, Crescenzia subì il martirio per la sua incrollabile fede. Subì torture e soprusi, ma la sua devozione non vacillò mai. La sua giovane vita fu stroncata, ma il suo esempio di coraggio e fedeltà divenne leggendario. Nel 1817, le reliquie di Santa Crescenzia giunsero a Magenta dalle catacombe di San Callisto a Roma. Non si conosceva il suo nome originario, e le fu dato il nome “Crescenzia”, che significa “crescere”, quasi a simboleggiare la sua fede che cresceva di fronte alle avversità. L’arrivo delle reliquie segnò l’inizio di una profonda venerazione per la santa da parte della comunità magentina. Crescenzia divenne la patrona della città, e la sua figura assunse un ruolo centrale nella vita religiosa e spirituale dei cittadini.
Un lontano racconto che sorge dai cortili, una sorta di leggenda divertente, narra di un carro che trasportava le reliquie di Santa Crescenzia verso Milano che si fermò davanti alla basilica San Martino e che i buoi non vollero più far un passo. Secondo la narrazione, nel gelido inverno del 1817, mentre il carro trasportava le reliquie della santa da Roma verso Milano, giunsero casualmente a Magenta. Di passaggio dal pellegrinaggio, i buoi che trainavano il carro si fermarono ostinatamente di fronte alla basilica di San Martino, rifiutando di proseguire il viaggio. I Magentini, interpretando questo evento come un segno divino, implorarono che le reliquie di Santa Crescenzia rimanessero in città. La leggenda vuole che questa scelta sia stata all’origine della prosperità che Magenta conobbe negli anni successivi. La presenza della santa protettrice portò con sé benessere e fortuna, accrescendo la devozione degli abitanti e consolidando il legame tra la città e la sua santa. Sebbene la storiella del carro immobile non abbia alcun fondamento storico, essa rappresenta un tocco di fascino e mistero che arricchisce la storia di Santa Crescenzia e la devozione dei Magentini. Ovviamente questa è una storiella tramandata dai cortili e nulla c’è di vero, però è una bella storiella da raccontare e leggere.
Resta il fatto che Santa Crescenzia Martire, con la sua storia straordinaria e la sua devozione profonda, continua ad essere una fonte di ispirazione per i Magentini e per tutti coloro che la venerano. La sua presenza protegge e veglia sulla città, alimentando la fede e la speranza nelle generazioni presenti e future.