Pattum Art: quando l’inciviltà diventa “arte” (ma non fa ridere)

Pattum Art: quando l’inciviltà diventa “arte” (ma non fa ridere)

Camminando per le nostre città, è impossibile non notare un fenomeno tanto diffuso quanto deprimente: i cestini stracolmi di sacchetti di spazzatura domestica. Un’immagine che, purtroppo, è diventata parte del paesaggio urbano, tanto da avermi spinto a coniare un termine provocatorio: “Pattum Art”. Sì, avete capito bene, l’arte della pattumiera, dove l’inciviltà si trasforma in un’installazione a cielo aperto.

Ma al di là dell’aspetto visivo, che già di per sé è un pugno nell’occhio, l’abbandono indiscriminato dei rifiuti nei cestini pubblici comporta una serie di problemi ben più gravi, tipo l’Igiene e la salute pubblica. I rifiuti abbandonati con l’arrivo del caldo possono attirare animaletti e insetti, diffondendo malattie, ma soprattutto cattivi odori. Poi c’è da considerare il decoro urbano. Le città vittime di questo comportamento si trasformano in discariche a cielo aperto, perdendo il loro fascino e la loro attrattiva. Senza contare i costi aggiuntivi. La pulizia e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati comportano spese ingenti per la collettività e soprattutto servizi straordinari per pulire. E non dimentichiamo la campagna. Se la situazione in città è preoccupante, quella nelle campagne è a dir poco allarmante. L’abitudine di gettare sacchetti di spazzatura dai finestrini delle auto è un crimine ambientale che deturpa il paesaggio e inquina l’ecosistema. Ricordiamo che la sanzione amministrativa prevista per chi getta nei cestini il sacchetto di pattume oscilla tra i 25 e i 75 euro. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini su una corretta gestione dei rifiuti e garantire un utilizzo adeguato dei cestini pubblici.

Foto di Marcello Stoppa Corona.

Marcello Stoppa Corona

Imprenditore, scrittore, appassionato di fotografia naturalistica e paesaggistica, istruttore di trekking riconosciuto al Coni.

Lascia un commento