Non cadere nella rete: una serata di sensibilizzazione sui pericoli del web

Si è svolta ieri sera una serata di grande importanza per la comunità, dedicata alla sensibilizzazione sui rischi del web, dal titolo “Non cadere nella rete”. L’assessore Mariarosa Cuciniello ha aperto l’evento, sottolineando l’importanza di essere consapevoli dei pericoli che si nascondono online.
Due agenti della Polizia di Stato, specializzati in crimini informatici (Marco Domizi e Fabio Cavalletti del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica Lombardia), hanno interagito con il pubblico in modo molto efficace. Attraverso un video introduttivo, hanno spiegato come opera la Polizia Postale e quali sono le sfide che affronta quotidianamente.
I dati presentati sono allarmanti: da gennaio ad oggi, sono stati effettuati 10 arresti per pedofilia cibernetica, un crimine odioso che sfrutta l’ingenuità dei minori.
Genitori e figli: un fronte comune
Un tema centrale della serata è stato il rapporto tra genitori e figli nell’era digitale. Purtroppo, molti genitori, con la scusa di “non capire nulla” di tecnologia, lasciano i figli navigare online senza controllo, esponendoli a rischi come chat con sconosciuti su piattaforme di gioco apparentemente innocue come Roblox.

Gli agenti hanno lanciato un appello ai genitori: “Anche voi dovete stare attenti a cosa condividete online, potreste rovinare la vita dei vostri figli, inconsapevolmente e in buona fede”.
I pericoli del web: sextortion, truffe romantiche e cyberbullismo
Durante la serata, sono stati affrontati diversi temi cruciali:
Sextortion: la pratica di ricattare le persone con immagini o video intimi ottenuti online.
Truffe romantiche (romantic scam): raggiri sentimentali in cui i truffatori fingono interesse amoroso per estorcere denaro alle vittime.
Cyberbullismo: una forma di violenza ancora più subdola del bullismo tradizionale, perché si diffonde rapidamente attraverso i social media e può raggiungere un vasto pubblico.
È stato sottolineato come il cyberbullismo sia particolarmente grave perché per i ragazzi la vita reale e quella online sono un tutt’uno. Inoltre, è emerso un dato preoccupante: il 95% dei ragazzi vittime di cyberbullismo non lo dice ai genitori, per paura o vergogna.
Truffe online e cryptolocker
Un altro argomento importante è stato quello delle truffe online, sempre più sofisticate e insidiose, e del cryptolocker, un tipo di malware che cripta i file e chiede un riscatto per la loro decriptazione.
La serata si è conclusa con una riflessione sulla nostra presenza online: “Abbiamo messo online la nostra vita e i nostri segreti non esistono più. siamo un libro aperto per chi voglia leggerlo. Siamo diffidenti nella vita reale, mentre nella vita di rete siamo meno consapevoli e troppo ingenui”.
Un invito alla consapevolezza
L’incontro è stata un’occasione preziosa per comprendere i pericoli del web e per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una navigazione consapevole e responsabile. Genitori, figli e adulti: siamo tutti chiamati a fare la nostra parte per rendere la rete un luogo più sicuro.

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