Magenta, via alle iniziative contro la violenza sulle donne. Vittime sempre più giovani

Magenta, via alle iniziative contro la violenza sulle donne. Vittime sempre più giovani


Presentate quest’oggi, in Casa Giacobbe a Magenta le iniziative contro la violenza sulle donne. Open your Mind, per una mente aperta ad un mondo senza violenza. Si comincia lunedì 25 novembre alle 9.30 in piazza Liberazione con le insegnanti e i ragazzi di Enac Canossa, lunedì alle 21 all’Ideal, spettacolo teatrale ‘Chiamarlo amore non si può’, letture recitate con musica dal vivo. Martedì 26 e mercoledì 27 dalle 9 alle 13 al teatro Lirico proiezione del film ‘Mia’ a cura del Telefono Donna e Centro Anti Violenza. “Siamo sempre vicini alle iniziative che possono contrastare le discriminazioni”, ha detto l’assessore Mariarosa Cuciniello. La dottoressa Alessandra Barone del centro anti violenza ha illustrato i risultati di una realtà nata nel 2015. Si parla di violenza non solo fisica, ma che spesso comincia in maniera subdola, violenza di tipo psicologico, gelosia sempre più estrema. Violenza psicologica associata all’immagine. Quella che verrà usata mercoledì alle 21 per l’inaugurazione di una mostra in Villa Colombo. Immagine perché con essa è possibile mandare messaggi alle vittime e all’opinione pubblica intera.

L’opera è di Pierangelo Russo (Open your mind) visibile all’ospedale di Magenta. In mezzo ad una testa divisa in due c’è l’immagine di una donna, l’imprenditrice e modella Sabrina Spirolazzi che ha accolto l’invito di essere il soggetto di questo importante scatto. Tatiana Tregubova è la fotografa professionista che ha realizzato lo scatto e l’artista Russo è colui che l’opera l’ha realizzata. “Più andiamo avanti e più si peggiora – ha commentato Spirolazzi – alla base di tutto c’è la cultura e la buona educazione. Primo i genitori devono insegnare ai figli. Oggi le ragazzine vogliono fare quel che fanno i maschi e questi ultimi arrivano a commettere azioni che poi leggiamo nella cronaca. Vediamo sempre più violenze di gruppo. E’ una mancanza di cultura alla base di tutto”. Laura Pezzotti di Enac Canossa parla di una situazione che va peggiorando in tutto il mondo. Mentre Maria Angela Colombo come gruppo 8 marzo tratta dello spettacolo di lunedì 25 novembre costituito da alcune donne che hanno diverse professionalità. La dottoressa Barone ha parlato del centro anti violenza esistente in Comune facente capo a Telefono Donna. Oltre al centro anti violenza Telefono Donna gestisce anche strutture dove vengono accolte le donne vittime di violenze, eventualmente con i loro figli, se dovessero correre pericolo tornando a casa”.

Avvocate civiliste, penaliste, psicologhe, mediatrici culturali per le donne straniere e tante altre professionalità. Al 30 settembre erano 105 gli accessi di donne al centro anti violenza. Sono donne che contattano il centro che offre determinate risposte alle vittime di violenza di genera. “Rispetto agli anni precedenti più della metà delle donne hanno dai 18 ai 34 anni, l’età si è sempre più abbassata – ha spiegato – ed è importante entrare nelle scuole a prevenire la violenza tra adolescenti. Le ragazze non riescono a capire la differenza tra gelosia e controllo”.

Graziano Masperi

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