Il Miracolo che fece parlare il silenzio: il primo prodigio della Madonna di Corbetta
Il 17 aprile 1555 è una data importante per la gente di Corbetta, è un giorno di grazia che segnò l’inizio di una profonda devozione mariana per la comunità. In questa data, un evento straordinario si compì, ed è ricordato come il primo miracolo attribuito alla Madonna di Corbetta, che si manifestò donando la parola a un bambino che non l’aveva mai conosciuta.
Quel pomeriggio di primavera, la piazzetta antistante la chiesa di Corbetta era animata dalle voci e dalle risate di tre bambini, Cesare dello Stampino, Antonio della Torre e il piccolo Giovanni Angelo, soprannominato “del Novello”. Giovanni Angelo era il ragazzino nato sordomuto. Durante il gioco dei tre si avvicinò un altro bambino che si mise a giocare con loro. La sorpresa e stupore dei tre bambini fu quando videro la Vergine Maria stessa discendere per riprendere il bambino e lì si accorsero anche che il nuove arrivato era il bambino dipinto sull’affresco. Superato lo sbalordimento iniziale, i tre ragazzi interruppero i loro giochi e, pieni di eccitazione, corsero a raccontare l’incredibile accaduto ai loro genitori e fu in quel momento che si manifestò la vera portata del miracolo. Giovanni Angelo, il bambino che fino a quel momento non aveva mai emesso un suono comprensibile, parlò speditamente, descrivendo con chiarezza l’apparizione celeste. La notizia del prodigio si diffuse rapidamente in tutto il paese, suscitando incredulità e meraviglia. La guarigione improvvisa e inspiegabile di Giovanni Angelo, da sordomuto a bambino parlante, fu interpretata immediatamente come un segno divino, un intervento diretto della Madonna.
Come spesso accade per eventi così antichi e tramandati oralmente, possono esistere diverse versioni o interpretazioni della vicenda. Ogni racconto può aggiungere dettagli o sfumature diverse all’evento principale. Resta il fatto che la guarigione di Giovanni Angelo rappresentò una potente testimonianza della fede e un faro di speranza per tutti coloro che soffrivano. Da quel giorno, la devozione alla Madonna di Corbetta crebbe costantemente, alimentata da questo primo, straordinario prodigio e dai molti altri che, nel corso dei secoli, le furono attribuiti.