Pierluigi Capellini: Un Occhio Sensibile sulla Natura Selvaggia
Con Pier Capellini ho svolto molte uscite fotografiche in vari posti nel nord Italia, per quanto lo conosco in questo ambito devo dire che è senza dubbio un esempio perfetto di come passione e rispetto possano fondersi in un’arte capace di raccontare le meraviglie del mondo naturale. Nonostante non siano molti gli anni da quando ha intrapreso la carriera di fotografo naturalistico, Pier ha già lasciato un segno importante, non solo per le sue straordinarie immagini ma anche per il suo approccio etico alla fotografia della fauna selvatica.
Pier è un assiduo frequentatore di luoghi incantevoli come il Parco del Ticino e il Parco Nazionale del Gran Paradiso, ambienti che offrono scenari mozzafiato e una fauna ricca e diversificata. Questi luoghi rappresentano per lui molto più di semplici scenari da immortalare; sono santuari dove può connettersi profondamente con la natura, trovando ispirazione e rinnovando il suo spirito creativo.
Nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, Pier ha dedicato gran parte del suo tempo a documentare alcune delle creature più emblematiche delle Alpi. Le sue fotografie di marmotte, aquile reali, gipeti e camosci non sono solo immagini; sono racconti visivi che testimoniano l’intimità e il rispetto con cui avvicina ogni soggetto. Il suo lavoro va oltre la semplice documentazione, cercando di catturare l’essenza e il comportamento naturale degli animali nel loro habitat, senza interferire o alterare il loro ambiente.
Durante la videointervista, emerge chiaramente l’approccio rispettoso che Pier riserva alla natura. Non si tratta solo di scattare una bella foto; per lui, è fondamentale rispettare il silenzio e mantenere una distanza tale da non disturbare gli animali. “Con i teleobiettivi che abbiamo possiamo farlo” dice. Questo atteggiamento, che è una delle regole fondamentali della fotografia naturalistica etica, distingue il lavoro di Pier da molti altri. La sua filosofia è quella di essere un fotografo invisibile, lasciando che la natura segua il suo corso senza interferenze, in modo da catturare immagini che riflettano la vera essenza della vita selvatica.
Pier ha partecipato a numerosi workshop di fotografia naturalistica, condividendo con altri appassionati la sua esperienza e la sua visione.
Il richiamo della natura è per Pier irresistibile. Anche quando gli impegni di lavoro o altre responsabilità lo tengono lontano dai suoi luoghi preferiti, come il Parco del Ticino, sente sempre forte il richiamo del bosco, una sensazione che accomuna molti “cacciatori fotografici”. Per Pier, tornare in questi ambienti naturali è una necessità, una sorta di ritorno alle origini che rinnova la sua passione e la sua creatività, oltre al benessere psicofisico che il bosco dona.
In conclusione, Pierluigi Capellini rappresenta un esempio brillante di come la fotografia naturalistica possa essere molto più che un semplice esercizio artistico. Attraverso le sue immagini e il suo approccio rispettoso, Pier non solo cattura la bellezza della natura, ma trasmette anche un messaggio di protezione e venerazione per il mondo naturale, invitando tutti noi a fare lo stesso.
Se volete guardare le fotografie di Pier Capellini, questi i suoi contatti social.