La dignità di Papa Francesco, il Papa degli ultimi
La morte di Sua Santità Papa Francesco ci lascia un senso di commozione immensa. Gli ultimi istanti della sua vita hanno incarnato la sofferenza umana ed è la dignità del suo apparire nei giorni più importanti per la Chiesa che rappresenta un gesto straordinario. Quella sofferenza con la quale tutti noi, ad un certo punto della nostra vita, dovremo fare i conti. Nonostante le condizioni precarie Papa Francesco nel giorno della Santa Pasqua si è affacciato dalla Loggia di San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi. Ed è rimasto li tutto il tempo, sofferente nel fisico, ma non nella mente. Ha benedetto la folla, l’ultimo gesto applaudito da nel giorno della Resurrezione.
Ma non solo. Si è prestato perfino ad un giro sulla papamobile per il bagno di folla tra i fedeli, nonostante la salute lo sconsigliasse. Cosa dire di un Papa che ha caratterizzato il suo pontificato nel sostegno verso gli ultimi, i deboli i fragili. I migranti morti nel Mediterraneo, i carcerati e il suo sostegno incondizionato alla vita. I suoi messaggi di pace rimarranno nei nostri cuori per sempre. Al primo posto la vita dell’uomo, sempre e comunque. Papa Francesco per comprendere la dignità umana si è inginocchiato davanti ai deboli, senza esitazione alcuna. Se ne è andato nel giorno in cui le parole dell’angelo risuonano nella loro verità per il mondo cristiano: “Perché piangete? Non è qui, è risorto!”. E noi non piangeremo Papa Francesco.